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Un percorso visivo sull'interconnessione tra la fotografia e diverse discipline come il cinema, la letteratura, la pittura, il documentario.

a cura di Stefano De Luigi

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Stefano De Luigi

Stefano De Luigi (Colonia, 1964) è fotografo professionista dal 1988.
Vive a Parigi dal 1989 al 1996 dove lavora per il Museo del Grand Louvre.

Nel 1998 realizza un lavoro sull'universo della moda: Celebrities. In questi anni espone in collettive: Edinburgo, Parigi, Arles e personali: Braga e Savignano.
Nel 2000 riceve la Honorable Mention del Leica Oskar Barnack Award. Nello stesso anno comincia il progetto Pornoland, un viaggio fotografico sui set della pornografia nel mondo.
Nel 2004 Pornoland diventa un libro con testo di Martin Amis, edizioni Contrasto, Thames and Hudson, Knessebeck, La Martinière.

Pornoland viene esposto alla galleria REA (Parigi, 2004), alla Galleria Santa Cecilia (Roma, 2005), al Lanificio (Napoli 2006) al Festival Transphotographiques (Lille, 2007), NYPF Photofestival (New York 2011).

Altre mostre personali in questi anni sono al WHO (Ginevra 2010), VII Gallery (New York 2010), Galleria 10b (Roma  2010), MART ( Rovereto 2011), Photofestival ( Atene 2012-2016), Fondazione Stelline (Milano 2013), Mois de la Photo ( Parigi 2014 ), Fotoistanbul (Istanbul 2015), Savignano Sifest (2017) Fotoleggendo Roma ( 2018), Palazzo Ducale Genova (2019), Belgrado (2020).

 

Dal 2003 al 2006 lavora a Blanco, progetto fotografico sulla condizione della cecità nel mondo.
Blanco riceve il patrocinio del WHO e vince il W.E. Smith Fellowship Grant nel 2007.

Nel 2006 Stefano De Luigi inizia a lavorare al progetto Cinema Mundi, un’ indagine sul World Cinema, tutte le produzioni cinematografiche alternative ad Hollywood come Cina, Russia, Iran, Argentina, Nigeria, Corea del Sud e India.
Pubblicato su oltre 30 riviste internazionali Cinema Mundi viene trasformato in un cortometraggio di 7 minuti e invitato ad aprire il Festival del cinema di Locarno il 4 agosto 2007. Stefano De Luigi ha vinto quattro World Press Photos in diverse categorie (1998-2007-2010- 2011). Nel 2009 vince il Moving Walls della Fondazione Soros che lo espone a New York e Washington.
Nel 2010 vince il Days Japan International Photojournalism Award ed il Getty Grant for Editorial Photography.
Sempre nel 2010 il progetto sulla cecità diventa un libro: BLANCO (ed. Trolleybooks). Blanco vince il POYi Best Photography Book Award 2011.
Stefano De Luigi nel 2013 vince il Days Japan (Special Jury Prize) ed il Prix du Festival de St- Brieuc.ed il Syngenta Prize nel 2015.
Nel 2017 pubblica “iDyssey” con l’editore Bessard Edition. Nel 2018 Babel ( con Michela Battaglia) pubblicato da Postcart.

I suoi reportage sono pubblicati dai più importanti magazine internazionali tra cui Stern, Paris Match, Le Monde2, Time, The New Yorker, EyeMazing, Geo, Vanity Fair, El Pais, Sunday Time Magazine Internazionale e L’Espresso. 

Stefano De Luigi è membro dell’agenzia VII dal 2008.
Vive di nuovo a Parigi dal 2012.